Intervista SEO: Angelo Vargiu.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Angelo Vargiu in 2-3 righe.
Sono nato nel 1988 a Napoli (ma ho sangue anche Irpino, e sopratutto Sardo). Ho scelto di rimanere a vivere qui.
Sono socio e titolare dell’Agenzia di Marketing Get Optimized, ricopro il ruolo di SEO ed ho la fortuna e la responsabilità di lavorare in prima linea a progetti di PMI ed Aziende Italiane.
Ho un network di progetti editoriali e commerciali, che monetizzo (anche, ma non solo) col traffico organico da Google, e che utilizzo per i miei studi ed esperimenti.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Sono laureato in Sociologia della Comunicazione. Ho conseguito un master Universitario in Digital Marketing, nel 2015. Studiavo, lavoravo, lanciavo progetti. Con uno poi ci ho pagato le restanti rette. Ripenso a quei tempi sempre con piacere. Ho sentito l’esigenza di formalizzare e trovare un filo conduttore più accademico alle tante nozioni apprese online. Ritengo che la formazione mi abbia aiutato nel mio lavoro in termini di allenamento, focus e “obbligo” a dover studiare per stare al passo, sentirmi costantemente sotto esame. Sul versante didattico, l’ultimo master era tenuto da docenti poi diventati colleghi, quindi è stato doppiamente interessante studiare e apprendere da chi ha molta più esperienza di te.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
Avevo un blog hostato su piattaforma Msn live spaces, era il 2005. Mi resi conto che più altri blog linkavano i miei contenuti, più aumentavo le visite. Contestualmente, all’università, iniziarono alcuni seminari dove si parlava di Web 2.0 e professioni collegate. Nel 2007 registrai il primo blog su WordPress. Da lì passai al setaccio qualsiasi contenuto disponibile, utile e funzionale per aumentare la visite ai miei siti. Poi i primi manuali, il primo stage , i progetti, e via fino alla costituzione della mia Agenzia. Ai ragazzi di oggi dico di avere umiltà e abnegazione per studiare, fagocitare le tantissime informazioni oggi disponibili, non considerare dogmi, contestualizzare le informazioni, fare rete e coltivare relazioni con altri collleghi, lanciare e sporcarsi le mani a più non posso. (Magari di aprire partita iva, così da sentire sempre la giusta tensione, e caricarsi di adrenalina 😆)
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
Alphabet è una holding che copre settori ed aspetti cruciali in termini di ripercussioni sul presente e futuro,economico, sociale, culturale e relazionale.
Google è una “not conventional company” (cit) Per quanto mi riguarda, è l’ecosistema che ha segnato e rivoluzionato la mia vita professionale, personale ed in certi momenti affettiva.
Dovessi azzardare ad un binomio Google/Azienda, penso ad
un imprenscindibile business partner, con il quale impostare un rapporto di lunga durata improntato su rispetto e cooperazione. Un po’ come andrebbe fatto con il consulente fiscale 🙂
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?
La tendenza, sembrerebbe prospettare un ecosistema consolidato e sempre più presente nei vari momenti e azioni della giornata. 10 anni fa interagivo con Google solo dal mio pc. Poi è stato aggiunto lo smartphone. Oggi mi accompagna nei miei viaggi in auto, suggerisce film e ricette culinarie, programma il termostato e L’accensione delle lampadine al mio ritorno dall’ufficio.
Sul versante più propriamente tecnico e collegato al mio lavoro, il focus è su come sarà Google, inteso come algoritmo, da qui a 10 giorni, 1 mese. Il mix di fattori che determinano il ranking è diventato complesso, le stesse Serp cambiano in modo frenetico e repentino. Come raccontavo prima, bisogna sentirsi sempre sotto esame, studiare ed essere preparati a nuovi scenari, certe volte veri e propri cambi paradigmatici dietro la formalizzazione di un nuovo risultato di ricerca.
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
Ogni settore richiede approccio differente, riuscire a capire la strategia da applicare è il volano per fare la differenza. L’ottimizzazione tecnica del progetto è essenziale, l’on page è necessaria per intercettare il traffico funzionale al business, una buona link acquisition a parità di fattori (e spesso anche sopperendo carenze on site) è la benzina che fa scalare le serp.
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Ho lavorato con tanti colleghi, alcuni “volti noti” per presenze ad eventi di settore e sui social, altri che non hanno interesse e velleità a doversi esporre, ma a capo di progetti che macinano visite e (sopratutto) soldi grazie al traffico organico. Ognuno di loro ha contribuito ad accendere qualche lampadina, ed a mio modo gli sono professionalmente grato. Sono affettivamente legato a Giorgio Tave, il primo libro SEO che ho letto porta la sua firma, Marco Maltraversi, oggi un amico prima che collega, i cui lavori editoriali costituiscono per me pietre miliari per il settore. I miei soci Giuseppe Riboni e Gennaro Ciaravolo, ne sanno a pacchi, ci divertiamo.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Te ne cito 3 + 3. Google Analytics, penso ci sia poco da dire. Search Console, essenziale. Screaming Frog. Seozoom, genio, vanto per la comunità italiana. Semrush, la combo dati organici e pagamento, può far svoltare un occhio più smaliziato. Ahrefs, bussola per l’offsite.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
Uso Yoast per comodità, ci compilo i meta title/descr, mi appoggio per il robots.txt e la sistemap. Stop.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
Il traffico Organico è tra i più proficui in termini di conversioni, un asset potenzialmente durevole nel tempo, che può contribuire in modo importante alla redditività del progetto online. Fare SEO richiede studio, attenzione, solerzia, reattività. Ho (abbiamo) tanti progetti proprietari, so cosa significa avere dei “figli” online. Sono in prima linea sui progetti, dall’analisi preliminare, alla parte operativa. Ci siamo scontrati, divertiti, e portato a casa risultati su tantissimi settori. Facciamoci una chiacchiera, raccontami del tuo progetto.