Intervista SEO: Danilo Pontone.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Danilo Pontone in 2-3 righe.
Sono nato a Foggia nel 1983 e dopo aver fatto tappa anche a Bari, Mantova e Brescia, ora vivo a Verona da ormai più di vent’anni. Qui ho messo su famiglia e avviato la mia attività come libero professionista.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Sono laureato in Scienze della Comunicazione: editoria e giornalismo. Ritengo che questo titolo di studio mi abbia inizialmente aiutato a trovare un posto di lavoro presso un paio di web agency. Senza queste possibilità non avrei mai fatto la cosiddetta gavetta. Poi quando ho avviato la carriera da libero professionista, il mio titolo di studio mi ha aiutato molto dal punto di vista della comunicazione scritta e parlata. La scrittura, quindi la creazione di contenuti, sappiamo essere oggi un aspetto piuttosto importante per la SEO.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
Ho iniziato a leggere qualcosa sulla SEO tramite le aule di informatica della mia università, era il 2005. Poi nel 2006 mentre portavo avanti gli studi universitari iniziai un lavoro part-time presso un tour operator della mia città. Il titolare era un appassionato della SEO e mi trasmise la sua passione. Ho quindi cominciato a mettere in pratica su un portale turistico tutti i principali aspetti della SEO; al tempo le logiche algoritmiche non erano tantissime come lo sono oggi. Però da lì nel corso degli anni è stato tutto un susseguirsi di libri sul tema SEO, forum di settore e corsi formativi. Alle giovani leve direi di seguire i medesimi miei step, con l’aggiunta e la fortuna di avere anche i social media (gruppi facebook in primis) che offrono la possibilità di seguire molte novità e aggiornamenti sulla materia stando a contatto con molti esperti della materia.
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
Io ho una passione smisurata per tutto ciò che è il mondo Google, quindi ne parlerei solo che positivamente. Senza Google le persone oggi non sarebbero informate in maniera tempestiva e non avrebbero modo di trovare ciò di cui hanno bisogno comodamente da casa in pochi click. È evidente che se le persone possono fare questo, le aziende saranno le prime a trovarne giovamento, soprattutto se sono in grado di capire come sfruttare questo potente strumento di ricerca e di posizionamento nel proprio mercato di riferimento. Quindi Big G in generale trovo che sia più un amico che un nemico, dire un’opportunità da saper cogliere.
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?
È difficile fare previsioni, ma di sicuro avrà fatto ulteriori passi da gigante proprio com’è avvenuto nell’ultimo decennio. Per quel che mi riguarda, penso che avrà un ruolo predominante nel settore turistico, dato che è il settore principale per il quale svolgo la mia attività di consulente. C’è già ora un gran fermento di novità e cambiamenti. Credo ci sarà da divertirsi da qui a breve, staremo a vedere.
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
Secondo me è la propria autorevolezza e la qualità delle cose che facciamo. Penso che ognuno di noi lavorando al meglio, facendo le cose fatte bene, producendo contenuti di qualità, dimostrando i risultati, è in grado di elevarsi un gradino più in alto rispetto agli altri. Ma non intendo elevarsi nel senso di posizionamento sul motore di ricerca, ma proprio come posizionamento nel mercato.
Se la tua nicchia di riferimento riesce a capire e percepire la qualità del tuo lavoro, allora saranno gli utenti stessi a premiarti, seguendoti, condividendo le cose che dici, menzionandoti ecc. Questo secondo me è ciò che poi ti premia anche agli “occhi” di Google. In un certo senso il primo fattore di ranking siamo proprio noi stessi, nel caso del singolo individuo, o l’Azienda nel caso di un team. Contenuto di qualità genera interesse e popolarità (Content is king).
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Ho e ho avuto la fortuna di conoscerli e vederli tutti in più di un’occasione. I primi tre a cui penso, non in ordine di rilevanza sono:
Giorgio Taverniti. Lo seguo dai miei primi passi in campo SEO. Quando prima parlavo dei forum pensavo proprio al suo forum GT. Da sempre trovo che sia un punto di riferimento in Italia.
Enrico Altavilla. Lo ritengo tra i SEO più tecnici che ci sono in Italia. Quando tratta la SEO non è mai banale e scontato. Ne escono sempre cose al di sopra della media. Per me è proprio un SEO-advanced.
Luca Bove. Quando anni fa lavoravo in una web agency avevo seguito un suo video corso sulla Local SEO. Da lì ho capito che come lui non ce n’erano specializzati su questa parte. E anche nel suo caso, quando ti parla di novità, case history e aggiornamenti SEO non è mai scontato.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Google Search Console in primis. Non puoi definirti SEO senza conoscerla e utilizzarla.
Altri strumenti che utilizzo e che consiglio sono SEMrush e SEOzoom. Però sono tutti software che servono a poco se non si hanno le conoscenze SEO e se non si usa la testa. I software servono solo a raccogliere dati e informazioni più velocemente, ma deve essere il bravo SEO a sapere interpretare ed elaborare quei risultati per farli fruttare al meglio.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
Si lo uso. Sono sincero non ho mai usato la versione premium. Trovo che sia sufficiente la versione base per le principali ottimizzazioni delle pagine di un sito. Tutto il resto lo si può fare senza plugin.
Ovviamente la cosa migliore sarebbe non usare plugin, ma con wordpress è così semplice e comodo appoggiarsi a Yoast che non vedo perché bisogna complicarsi la vita.
Trovo che non sia affatto male pure All in one SEO pack, forse più adatto a siti con una sola versione linguistica. Yoast invece torna più comodo per le versioni multilingua dato che si integra bene con il plugin WPML.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
La SEO ti aiuta a organizzare bene tutta l’impalcatura di un progetto web. Un bravo SEO sa sempre analizzare la situazione e sa come bisognerà agire. Soprattutto quando c’è la necessità di realizzare un sito nuovo o farne il restyling. Chi si occupa dell’ottimizzazione di un sito sa quali sono le migliori scelte per evitare errori di indicizzazione sul motore di ricerca ma sa anche quali sono gli aspetti a cui stare attenti per avere un sito dalle ottime performance: che sia ben navigabile e che converta. Da quando svolgo il mio lavoro ho notato che prima o dopo arriva sempre il momento in cui servirà il supporto di un SEO. Tanto vale contattarlo subito. Anche perché farlo lavorare prima è sempre meglio (e forse più conveniente) che non dopo, quando forse le cose a cui mettere mano e da sistemare saranno diventate davvero troppe.