Intervista SEO: Elisa Scarciglia.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nata? In che città vivi oggi? Introduci Elisa Scarciglia in 2-3 righe.
Ciao a tutti, mi chiamo Elisa Scarciglia. Sono nata in un piccolo paesino della provincia di Taranto e dopo un po’ di tappe mi sono stabilita a Pesaro dove attualmente vivo.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Ho una laurea in Ingegneria informatica conseguita all’università di Roma Tre. Penso che il mio percorso di studi mi abbia aiutato molto nel riuscire a dialogare con i vari programmatori con il quale mi interfaccio per le modifiche che richiedo. Mi piace molto fare i lavori più tecnici, tra cui le redirect, e pensare ai vari cluster di parole chiave che possono aiutare la struttura di un sito.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
La prima volta che ho sentito parlare di SEO è stato nel 2005, quando ho frequentato un seminario di aggiornamento per l’azienda nel quale lavoravo. Da lì mi sono iscritta al forum di Giorgio Taverniti, una delle poche realtà che allora fosse presente in Italia, e in seguito ho frequentato un corso con Enrico Madrigrano che per me è stato davvero illuminante.
Nel 2006 sono stata assunta come SEO in un’azienda che si occupava di turismo. Posso dire di aver imparato soprattutto sul campo e che la SEO che ho conosciuto agli inizi era molto più semplice e più tecnica. Sicuramente mi sono sempre tenuta aggiornata, seguendo convegni e studiando molto.
Il mondo del web è un mondo che evolve molto velocemente e se non si è aggiornati si è fuori dai giochi.
Oggi se qualcuno vuole fare SEO ha molte più possibilità ma bisogna stare molto attenti a seguire le persone giuste: quando ci si approccia al web è necessario avere uno spirito critico per non iniziare a seguire dei finti guru.
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
Alphabet la vedo come un’azienda il cui scopo principale è fare soldi nulla di più.
Google è un servizio con il quale ho degli umori molto contrastanti. Da una parte c’è Google il cui scopo è fare soldi, dall’altra c’è Google che ha uno scopo fortemente sociale nel nostro mondo.
Lato SEO, ci sono stati periodi in cui sembrava che Google facesse la guerra a chi lavorava in questo settore, mentre adesso siamo in un periodo di calma dove sembra che l’intento di tutti sia quello di portare l’utente a trovare il miglior risultato per lui.
La vera domanda è, a questo punto: “Perchè non può più permettersi di remarci contro?”
Se il fine ultimo di Google è quello di mettere in evidenza risultati di ricerca pertinenti per i suoi utenti, è indubbio che abbia bisogno di professionisti SEO: solo grazie al nostro lavoro il motore di ricerca sarà in grado di capire di cosa parla una pagina o un sito web. A ciò è da aggiungere che solo se l’utente troverà coerente ciò che Google gli propone continuerà a fidarsi di lui e a utilizzare i suoi servizi.
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?
Che domanda: non saprei proprio rispondere! Oggi accendedo un qualsiasi dispositivo vedo cambiamenti ogni giorno. L’evoluzione che stiamo vivendo è serratissima.
Nei prossimi anni mi aspetto una grande espansione di Google My Business che darà anche ai piccoli commercianti la possibilità di usufruire dei servizi web.
Penso che ci saranno grosse novità nell’ambito del turismo e guardo con curiosità l’evoluzione che sta avendo il voice search.
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
In questo momento, come nel passato, è l’utente. Google ha necessità di dare dei risultati pertinenti altrimenti perde il suo pubblico che gli è indispensabile per i suoi servizi a pagamento.
Oltre a questo, uno dei più importanti fattori di ranking sono i contenuti di qualità. Ossia specifici, ben strutturati, ma soprattutto scritti e pensati per l’utente al quale ci si vuole rivolgere.
A questo proposito, dico sempre che un buon SEO non è chi segue le mode del momento, ma chi si immedesima nei panni del destinatario di un contenuto, presupponendo sempre che possa essere la prima volta che vi entra in contatto. A questa persona io devo rivolgere un contenuto di qualità e per farlo parto sempre dal pormi alcune domande: è interessante? È utile? Sto utilizzando il linguaggio giusto?
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Giorgio Taverniti, perché è stato il primo che con il suo forum GT ha contribuito all amia formazione.
Riccardo Mares, competente ed è un vero piacere ascoltare i suoi speach.
Luca Bove, si è sempre focalizzato nel campo del local avendo una visione a 360° sulla SEO.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Sono Gogole Search Console, Screaming Frog e SEO Zoom.
Sono strumenti diversi tra loro che forniscono visioni separate dello stesso insieme, bisogna leggere i dati che ti forniscono e poi leggerli al meglio tenendo conto il business sul quale stiamo lavorando e il target al quale vogliamo arrivare.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
Uso yoast solo per comodità perché mi permette in maniera veloce di cambiare title e description e di creare la sitemap.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
Una buona consulenza SEO deve servire a portare dei risultati concreti ai nostri clienti e la chiave migliore è la concretezza. I clienti si aspettano che l’attività di SEO porti ad acquisti su un e-commerce, alla generazione di lead di valore, all’aumento della brand awareness ed è questo che cerco di dargli con un occhio sempre all’effettiva raggiungibilità dell’obiettivo.
Durante le mie consulenze cerco sempre il confronto continuo e diretto con l’azienda perché credo che sia alla base del successo di una strategia SEO. Le competenze che io metto a disposizione saranno utili ed efficaci se unite alle conoscenze che solo l’imprenditore ha del suo business di riferimento. Queste spesso offrono chiavi di lettura che possono aiutarmi a conoscere meglio il settore in cui l’azienda opera e, di conseguenza, possono essere utili a posizionare meglio un sito.