Intervista SEO: Marco Panichi.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Marco Panichi in 2-3 righe.
Salve gente 😉 io sono Marco Panichi, classe ’80, nato ad Umbertide e residente a Magione, un piccolo paese tra l’universitaria Perugia e il mio amato Lago Trasimeno.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Il mio corso di studi è abbastanza…come dire…frastagliato! Diploma di maturità , poi ingegneria elettronica lasciata a metà , poi tanto lavoro nel web design e web marketing. Sto perseguendo in questo periodo un diploma in Digital Marketing rilasciato dall’Oxford College of Marketing.
Questi studi / titoli servono?
SI, SERVONO! Perché come diceva l’amico Steve, i puntini alla fine si uniscono; perché ti danno una grammatica e un sistema di coordinate per affrontare l’argomento; perché preparano i cassetti mentali che poi riempirai con le esperienze lavorative.
NO, NON SERVONO! Perché la mappa non è il territorio; perché è proprio vero che, le lezioni più grandi le trai dai tuoi errori; perché l’ambito SEO è molto vasto.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
Per me la SEO è cominciata nello stesso momento in cui ho creato il mio primo sito web. Non si può prescindere la costruzione di un sito web dalla SEO. Ho imparato con corsi, seminari, libri e tanta pratica.
TRE consigli per le nuove leve:
1 – Identifica delle fonti autorevoli e seguili: ti suggerisco Giorgio Taverniti, Emanuele Vaccari, Bill Slawski per capire la differenza tra sparare fuffa e parlare di cose comprovate, Glenn Gabe per lo studio di case histories serissimi, Avinash Kaushik per le statistiche e il mindset, la stessa Google.
2 – Aggiornamento giornaliero: apri il sito “search herald” tutte le mattine; usa un’app come feedly per ricevere news dai blog che segui; dai una guardata giornaliera anche veloce al gruppo Fatti di SEO su facebook.
3 – Tanta pratica: all’inizio puoi fare pratica offrendoti gratuitamente ad aziende di amici o associazioni non profit; non stare con le mani in mano, trova sempre qualche progetto da studiare.
4 – Attitudine giusta: non dire una cosa (“Google penalizza i siti WordPress”) se non puoi citare una fonte autorevole o uno studio concreto; non fermarti all’analisi del TUO sito, ma analizza anche e soprattutto le SERPs dove ti vuoi posizionare e quindi i siti dei concorrenti; non innamorarti di concetti o abitudini, la SEO è in continua trasformazione, devi entrare nello spirito di Google e capire dove sta puntando.
(Avevo detto tre? scusate…)
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
Google è buona. Facebook è cattivo. Questa è la mia sensazione.
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà ?
Google tra 10 anni potrebbe interagire con i governi per fornirgli servizi utili alla cittadinanza; questa potrebbe essere una novità MOLTO rilevante a livello sociale. Poi ovviamente ci sono le novità tecnologiche, come la realtà virtuale e il vocale. Ma non dobbiamo sottovalutare il desiderio di fare un passo indietro e tornare ad un mondo più umano; tante persone stanno ragionando in questi termini e la stessa Google ha dato segnale di tenere un piede su questa staffa (vedi Shoelace, app di Google per ora in beta che nasce far incontrare persone che condividono gli stessi interessi fuori dai social network).
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
L’amore per il proprio progetto web, il proprio prodotto e la propria clientela.
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Come dicevo sopra, Taverniti e Vaccari li metterei al mio primo posto pari merito.
1) TAVERNITI perché c’è dall’inizio del web, ha una grande esperienza ed è capace di trasmettere l’attitudine giusta.
2) VACCARI perché sa dividere la fuffa dal reale ed è un instancabile studente capace di portare a galla concetti molto importanti.
3) Se devo scegliere un terzo SEO sceglierei Sacheli, molto tecnico, lucido, competente.
Poi oh, non è che io abbia collaborato con loro o sappia dei risultati che hanno raggiunto, diciamo che me li tengo in alta considerazione in quanto li considero fonti autorevoli.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Google Search Console
Screaming Frog
Google Analytics
Certo che li consiglierei, sono la base NECESSARIA per fare SEO.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
Yoast è un must secondo me, lo uso sempre nella versione free. E’ un must non perché ti aiuta col semaforino (che potrebbero pure abolire), ma perché in brevissimo tempo ti aiuta a configurare i cardini base della tua strategia: sitemap, titles, indicizzazione o meno di tag, categorie e altri tipi di dati / tassonomie.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
Scegli me perché….
1) prenderò a cuore il tuo progetto come fosse il mio
2) non prometto risultati (chi può?), ma sappi che farò di tutto per ottenerli
3) sono forte ad analizzare e tramutare i dati in una strategia operativa e quindi…
4) …non spenderai soldi inutilmente!