Intervista SEO: Piero Giordano.
Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Piero Giordano in 2-3 righe.
Ciao Luca, innanzitutto ti ringrazio per questa intervista.
Sono nato a Padova il 30 aprile del 1980 ma ho vissuto per 7 anni in Spagna, a Barcellona, città moderna e multiculturale che ha contribuito molto alla mia crescita professionale.
Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?
Dopo la laurea in Relazioni Internazionali ho frequentato un Master in Marketing e Comunicazione, al cui interno c’era un modulo di internet marketing che mi ha letteralmente cambiato la vita.
Era il lontano 2006 e il mondo accademico, per quanto riguarda il web marketing, era ancora agli inizi e l’offerta era quasi inesistente.
Un po’ per fortuna, un po’ per predisposizione a numeri e analitica, ho intuito le potenzialità del marketing applicato al web e ho iniziato ad approfondire l’argomento privatamente, passando notti a leggere, testare, sbattere la testa ecc.; studiavo principalmente SEO (quella bella … e chi faceva SEO 15 anni fa sa di cosa parlo) e PPC con Google Adwords, anche se in quegli anni era molto diverso dalla piattaforma che conosciamo oggi.
Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?
Come dicevo, ho iniziato a studiare la SEO da autodidatta, come la maggior parte dei consulenti SEO in quegli anni.
Mentre lavoravo per un importante multinazionale a Barcellona, ho capito che oltre ad applicarmi la notte allo studio e fare test, avevo bisogno di acquisire nozioni tecniche per diventare un professionista SEO completo e mi sono quindi iscritto a un corso di programmazione web, dove ho conseguito un diploma.
La mia fortuna è stata anche quella di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. A Barcellona, in quegli anni, si respirava aria di nuovo, di crescita e la maggior parte dei miei colleghi frequentava corsi extra lavoro, chi legati a passioni, chi per migliorarsi professionalmente, complice anche l’ampia offerta di corsi gratuiti professionali che la città offriva.
E’ in quegli anni che, dopo aver fatto un po’ di gavetta con siti di test e qualche sito amatoriale, ho iniziato a propormi come consulente SEO per aziende e dopo qualche mese ho fatto il grande salto, licenziandomi e rinunciando a un posto sicuro con contratto indeterminato, per iniziare l’avventura di SEO Freelance. Era il 2008.
Da lì è passato un bel po’ di tempo, con gli anni ho capito che volevo sempre più verticalizzarmi sulla SEO e anche che la SEO da sola non basta, ma va affiancata ad una comunicazione corretta. E’ per questo che dopo anni di collaborazione con il collega Simone Longato ho aperto Magnet, studio web specializzato in Web Marketing e Comunicazione di Padova.
Come consiglio, oltre ovviamente a studiare, studiare e studiare, consiglio di fare dei test con siti personali. Aprire un blog o un progetto web, su cui poter fare test è sempre secondo me il modo migliore d’imparare e verificare, sporcandosi le mani.
Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?
Non voglio sbilanciarmi, ma bisognerà capire come si evolveranno.
Non sono aggiornatissimo sui dati, ma se pensiamo che il fatturato di molti colossi del web, come Google, supera il PIL di molti paesi, la cosa è preoccupante. Unendo potenza economica e monopolio, sicuramente la cosa sarà da tenere sotto controllo.
In quanto a amici o nemici, è evidente che Google offre un notevole vantaggio alle aziende che sanno sfruttarlo bene, quindi amico, di contro nella situazione di monopolio attuale va considerato anche l’altro lato della medaglia, quindi nemico.
Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?
Difficile fare previsioni su Google tra 10 anni, come anche tra 3.
Quello che è certo è che Google sta diventando un eco-sistema, non è più solo un motore di ricerca. Un esempio sono tutti i servizi come quelli di posta, video ecc e le specializzazioni verticali come Google Flights.
Sicuramente, oltre alle funzionalità che ormai sono il presente (comandi vocali, machine learning ecc), Google crescerà sempre più grazie alla conoscenza degli utenti; avrà sempre più dati sulla nostra vita e le nostre abitudini e potrà gradualmente guadagnare terreno e coprire fette di mercato attinenti.
Da capire come gli enti di protezione privacy riusciranno a contrastare il fenomeno e fino a che punto saremo disposti a rinunciare ai nostri dati in cambio di servizi che potrebbero migliorarci la vita, rendendo più facili molti compiti quotidiani.
Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?
Posso rispondere contenuti, ottimizzazione codice e backlinks? Questa è in estrema sintesi la triade SEO.
Se dovessi dirne solo uno sarebbe la prima, in quanto senza contenuti di qualità, al giorno d’oggi, ottimizzazione e backlinks sono quasi inutili.
Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?
Difficile rispondere, anche perché alcuni professionisti sono più verticali di altri su alcuni settori. Direi comunque:
Enrico Altavilla, perché è uno dei primi che ricordo quando ancora mi stavo formando e perché ha un approccio SEO molto tecnico.
Francesco Margherita per l’aspetto contenuti.
Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?
Beh, in primis i tool di Google, quindi principalmente Analytics e Search Console e quelli base per export e analisi dati, come Excel.
Poi ce ne sarebbero tanti ma per dirne qualcuno: SEO Zoom, SEM Rush, Ahrefs e Screaming Frog.
Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?
Lo uso veramente poco, principalmente nei siti dove l’introduzione di contenuti viene fatto da altri, quindi per esempio siti in cui qualcuno all’interno dell’azienda, o qualche collaboratore, inserisce periodicamente news e articoli. In questo modo hanno una bussola per capire se stanno facendo bene o male.
Sfatiamo però il mito del semaforino di Yoast, ho visto siti dove per raggiungere il verde si sono fatti più danni che altro.
Poi è comunque uno strumento semplice per gestire sitemap ecc in siti di medie dimensioni.
Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?
Sono un consulente SEO dal 2008 e un consulente marketing dal 2006. In più dal 2015 sono docente SEO e Google ADS per un importante ente di formazione nazionale.
Negli anni ho lavorato veramente a tanti progetti, a tutti i livelli e in molti settori.
Sono un amante della SEO tecnica e dei numeri, quindi ogni decisione è presa in modalità data driven e con lo stesso approccio mi piace tracciare e monitorare, in modo da avere sempre un reale controllo sul sito.
Ma l’aspetto più importante credo sia che non ho collaboratori (almeno per quanto riguarda la SEO), perché negli anni ho visto troppi danni creati dal junior, o addirittura stagista, di turno. Questo è l’unico modo in cui posso garantire un lavoro SEO di qualità.
Per la stessa filosofia non ho commerciali e non spingo mai commercialmente, mi piace scegliere i progetti su cui lavorare e su cui so che potrò apportare miglioramenti che contribuiranno a far crescere il fatturato del cliente. Ho visto troppe realtà puntare sul numero e perdere gradualmente qualità nel lavoro.
Mi piace la SEO e mi piace farla bene!