MPS, la banca senese che continua a far discutere

La Banca MPS, acronimo di Monte dei Paschi di Siena, è una delle più antiche banche italiane, fondata addirittura nel 1472. Nel corso degli anni la banca è diventata sempre più grande ed è stata coinvolta in numerose vicissitudini, molte delle quali legate a scandali finanziari. Negli ultimi anni il Monte dei Paschi di Siena ha fatto parlare di sé per la crisi economica che lo ha colpito e che lo ha costretto a chiedere ripetutamente aiuto allo Stato italiano per evitare il fallimento.

La vicenda ha avuto inizio nel 2013, quando la Banca MPS ha chiesto un aiuto di 4,1 miliardi di euro al Governo italiano per far fronte alla situazione di crisi. A ciò sono seguiti altri prestiti a fondo perduto, fino ad arrivare ai 9 miliardi di euro di aiuti che lo Stato italiano ha prestato alla banca nel corso degli anni successivi. Nel dicembre del 2020 la Commissione europea ha dato il via libera al piano di salvataggio del Governo italiano per la Banca MPS, che prevede la cessione di alcune attività per un valore di 3,2 miliardi di euro e la creazione di una bad bank per il collocamento degli asset deteriori.

Il Monte dei Paschi di Siena, quindi, sembra aver trovato una via d’uscita dalla crisi che lo attanaglia da anni. Tuttavia, la vicenda MPS ha evidenziato una serie di lacune all’interno del sistema bancario italiano e ha scatenato numerose polemiche riguardo alla gestione dei capitali da parte dello Stato italiano. In particolare, si è discusso molto del ruolo della Banca d’Italia, che è stata accusata di non aver fatto abbastanza per regolamentare ed evitare l’esplosione della crisi MPS.

In conclusione, la vicenda del Monte dei Paschi di Siena resta un caso emblematico di problemi strutturali del sistema bancario italiano. Nonostante gli aiuti dello Stato, la banca senese deve ancora affrontare numerose difficoltà per risollevare la propria situazione economica. Resta da vedere se la cessione di alcune attività e la creazione della bad bank riusciranno a far superare definitivamente la crisi.

Iscriviti alla newsletter! Ricevi gli articoli più importanti per EMail.