Valerio Fioravanti: La storia del “Nucleo”

Valerio Fioravanti è un nome che fa ancora sobbalzare molte coscienze italiane. In particolare quelle della fine degli anni ’70, periodo in cui Fioravanti, insieme al suo compagno Francesca Mambro, fece parte del gruppo terrorista “Nuclei Armati Rivoluzionari” (NAR), noto anche come “Nucleo”.

Il NAR è stato uno dei gruppi terroristici più sanguinari della storia italiana, responsabile di una serie di attentati che hanno insanguinato il nostro paese, culminati nell’uccisione del giudice Francesco Coco nel 1980. Il gruppo aveva come obiettivo quello di instaurare uno stato socialista in Italia attraverso la lotta armata.

Valerio Fioravanti, nato a San Severo nel 1958, è stato uno dei membri più attivi del NAR. Dopo essere stato arrestato nel 1982, è stato condannato all’ergastolo per vari reati, tra cui l’omicidio del commissario Luigi Calabresi nel 1972, reato poi risultato essere frutto di una condanna ingiusta.

Fioravanti è stato protagonista di diverse polemiche e vicende giudiziarie nel corso degli anni. Nel 2011 gli è stata concessa la detenzione domiciliare per motivi di salute, ma poi gli è stata revocata. Nel 2017, invece, gli è stata concessa la semilibertà.

La storia di Valerio Fioravanti e del NAR è ancora oggi fonte di polemiche e dibattiti. La sua figura divide ancora l’opinione pubblica italiana, con chi lo considera un criminale e chi un “prigioniero politico”. Resta indubbio che il NAR abbia causato danni irreparabili al nostro paese e alla sua democrazia, lasciando una ferita ancora aperta nella memoria collettiva.

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