Come aprire un’impresa di pulizie

Aprire un’impresa di pulizie, al giorno d’oggi, può rivelarsi un business redditizio e solido. Una recente indagine condotta da AfidampFab ha evidenziato come negli ultimi 12 mesi il settore abbia subito un incremento del 3%. Da oltre vent’anni, inoltre, i Paesi dell’Unione Europea hanno fatto registrare il doppio delle iscrizioni all’Albo.

La specializzazione, abbracciando un’ampia varietà di servizi, consente di battere la concorrenza e di potersi assicurare una clientela continua e diversificata, con collaborazioni a lungo termine.

Di seguito, vedremo come avviare un’impresa di pulizie di successo, quali sono i costi da sostenere e l’iter burocratico da dover affrontare.

Aprire un’impresa di pulizie: I requisiti morali e di onorabilità.

Aprire un’impresa di pulizie significa avviare un business in grado di fornire un servizio completo e professionale. Chiunque decida di intraprendere questo nuovo percorso deve essere in possesso di requisiti imprescindibili:

  • Dimostrare la regolare iscrizione all’Inps e all’Inail;
  • Non avere a carico protesti risalenti agli ultimi 5 anni. Farà fede anche la riabilitazione ai sensi dell’articolo 17 della legge 7 marzo 1996, n. 108 che dimostra di aver soddisfatto in modo adeguato i creditori;
  • Possedere almeno un conto corrente bancario;

Per requisiti di onorabilità si intendono, invece, tutte quelle condizioni che regolano l’acceso all’attività: il titolare non deve aver ricevuto condanne per reati contro la fede pubblica o il patrimonio; non devono sussistere a suo carico delle pene accessorie come l’interdizione all’esercizio della professione.

Quali caratteristiche deve avere un’impresa di pulizie?

Per avviare un’impresa di pulizie competitiva è necessario pianificare con cura il lavoro, fare delle scelte e offrire alla clientela diversi servizi oltre alla gestione delle pulizie ordinarie e straordinarie in ambito domestico (lavaggio pavimenti, pulizia della cucina e del bagno, lavaggio delle lenzuola, dei tappeti e di eventuale moquette, lucidatura dei marmi e del parquet).

Ampliare l’offerta ad aziende pubbliche e private, può rivelarsi utile per diversificare la clientela (locali commerciali, università, strutture ricettive e d’assistenza, aeroporti, scuole, uffici e studi professionali). Oltre a provvedere alle operazioni di routine, gli addetti dovranno ricevere una dovuta formazione e dimostrare un’adeguata esperienza per eseguire interventi specifici come le operazioni di derattizzazione e disinfestazione effettuate da tecnici qualificati autorizzati oppure di sanificazione degli ambienti attraverso l’utilizzo di macchinari all’avanguardia e prodotti professionali preferibilmente non di origine chimica, dannosi per la salute di persone e animali.

Come aprire un’impresa di pulizie: L’iter burocratico.

L’apertura della partita IVA è senz’altro un passaggio obbligatorio per avviare un’impresa di pulizie. Qualora l’attività dovesse prevedere un unico titolare, verrà considerata dal fisco come una ditta individuale con codice ATECO 81.21.00 – Pulizia generale (non specializzata) di edifici.

Oggi, per fortuna, la procedura è molto più semplice e snellita dai sistemi telematici. La cosiddetta Comunicazione Unica, o ComUnica, ha il compito di avvisare gli enti preposti della nascita di una nuova attività. Con una sola operazione, quindi, è possibile effettuare l’iscrizione all’Albo degli Artigiani e al Registro delle Imprese.

Prima dell’invio della documentazione, tuttavia, è importante controllare con esattezza i dati forniti per evitare rallentamenti che potrebbero impedire l’apertura dell’impresa di pulizie.

Un altro step da effettuare riguarda la presentazione della SCIA, da compilare mediante apposito portale online e da inoltrare insieme alla Comunicazione Unica.

Per partecipare agli appalti pubblici la ditta deve essere iscritta al Registro delle Imprese da almeno 2 anni.

Quali sono i costi da sostenere per aprire un’impresa di pulizie?

Non è facile affrontare l’argomento relativo ai costi da sostenere, perché variano in base a diversi fattori tra cui la tipologia di azienda (lavoratore autonomo o società) e di servizio offerto (pulizie tradizionali oppure specializzate).

Giusto per dare un’idea, bisognerà tenere conto delle spese burocratiche per l’apertura della partita IVA, per l’iscrizione alle posizioni Inail e Inps, nonché per tutte le certificazioni necessarie. In genere, non incidono eccessivamente sul budget iniziale.

Le spese più elevate, invece, riguardano l’acquisto dei prodotti per la pulizia, dei macchinari professionali e dei mezzi aziendali, l’assunzione del personale e l’affitto degli uffici amministrativi.

Orientativamente potrebbero essere necessari 5000 euro per una società in avviamento costituita da 3-4 persone e 15000 euro per una composta da 18-19 dipendenti.

Quali sono i costi di gestione e i possibili guadagni?

Aprire un’impresa di pulizie può rivelarsi davvero molto vantaggioso, seppur non bisogna sottovalutare le spese di gestione che includono quelle per il commercialista e il consulente del lavoro, lo stipendio dei dipendenti (paga oraria media 15,77 euro), l’affitto del locale, i prodotti professionali per la pulizia, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei macchinari.

Un’impresa di pulizie promette ottimi guadagni lavorando con una clientela solida e continuativa.

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