Intervista SEO: Marcello Romelli.

Marcello Romelli
Marcello Romelli / Consulente SEO di Bergamo

Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Marcello Romelli in 2-3 righe.

Mi chiamo Marcello Romelli e sono nato nel 1984 a Clusone, in provincia di Bergamo. Qui è dove attualmente vivo e dove ho scelto di fondare la mia attività, anche se potrei svolgerla potenzialmente da qualsiasi luogo, per come ho deciso di strutturarla anni fa, in anticipo sul tema dello smartworking di cui oggigiorno si sente spesso parlare.

Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?

Mi sono diplomato al Liceo Classico Decio Celeri di Lovere per poi frequentare Matematica a Indirizzo Informatico all’Università Cattolica di Brescia. Nel campo SEO mi hanno aiutato entrambi in misure diverse: il Liceo per le capacità semantiche da copywriter/ SEO e l’università sicuramente per il tipo di formazione tecnica, la quale rende possibile il processo di costante apprendimento previsto dalla mia professione.

Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?

Mi sono appassionato ai computer fin dalla tenera età ed ho iniziato a creare siti internet all’età di 17 anni: dopo il primo scoglio, prettamente tecnico, mi sono reso conto della potenza di internet e della necessità di essere trovati dai motori di ricerca. La SEO è stata il passo successivo: dopo averla conosciuta ho iniziato a studiare e non mi sono più fermato. Oltre alla formazione accademica, in campo SEO ho agito con maggior libertà, da autodidatta: ho frequentato corsi online e seminari su suolo italiano ma soprattutto ho continuato senza sosta a lavorare e a sbagliare.
Alle nuove leve consiglio di sporcarsi le mani, di non rimanere fermi, anche se questo significa investire su progetti personali che apparentemente non danno alcun risultato: si impara non solo a scuola ma dai colleghi e dai collaboratori, persino da coloro che molte volte non ascoltiamo. Questo lavoro ci insegna che viviamo in un mondo mutevole dove ci viene concessa l’opportunità di continuare a crescere senza limiti di età o altro.

Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?

Alphabet non è altro che una sussidiaria di sé stessa volta al fatturato ed alle statistiche trimestrali: a mio personale modo di vedere siamo ben lontani dall’idea originale di Larry Page e Sergei Brin.

I servizi Google invece li ritengo un’arma, a patto di saperli utilizzare: chi negli anni ha acquisito un bagaglio di informazioni a riguardo, utilizzandoli come il potente strumento che sono, ha benefici nell’immediato, oltre che nel futuro.

Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?

Google deve affilarsi le unghie visto che negli ultimi anni è stata aggredita pesantemente in un campo fondamentale come la pubblicità da alcuni suoi competitor come Facebook e Amazon . Queste ultime hanno riformato i loro modelli di business per renderli sempre più accattivanti ed al passo coi tempi, differenziando la loro offerta. Google sembra essersi un pò adagiata sugli allori, cercando di emulare negli ultimi anni l’approccio ecosistema di Apple.

Jeff Bezos diceva che qualsiasi azienda, per quanto grande, ha una “parabola” di vent’anni. Stiamo a vedere.

Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?

Contenuti di qualità: tutto parte da lì. Inutile fare copia-incolla dello stesso testo su centinaia di pagine con il solo scopo di apparire su Google: tecniche “vecchie” ora costituiscono un fattore di rischio che è bene evitare. Il ranking però dipende da innumerevoli fattori, quindi, vediamo alcuni “ingredienti” partendo dal basso: un server performante sulla base degli utenti del sito, codice snello ed efficiente, l’implementazione di un algoritmo di cache, contenuti di qualità organizzati secondo una precisa strategia di marketing, corretta indicizzazione per un ottimo posizionamento, sviluppo di tecniche off-page educo sapiente delle inserzioni. Se implementate in modo corretto almeno metà di questi concetti allora avrete molte probabilità di influenzare il ranking Google.

Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?

Me ne vengono in mente un sacco, molti dei quali non considerati “famosi” perché non esposti direttamente al pubblico ma non per questo meno preparati. Sono abituato a lavorare con molti collaboratori in progetti dove ognuno ha competenze complementari ed ho avuto la fortuna di incontrare professionisti che a loro volta mi comunicavano la loro passione attraverso il lavoro. Cerco ispirazione ogni giorno da chi fa meglio di me, spronandomi ad alzare costantemente l’asticella.

Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?

Ahrefs, SeoZoom, SemRush e Screaming Frog secondo me sono l’armamentario base. Consiglio di provare qualsiasi strumento fino a che non si trova quello che risponde meglio alle proprie esigenze.

Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?

Mi sono trovato molto bene anche con All in one pack SEO ma da alcuni anni YOAST è diventato uno standard nei siti WordPress che creo e gestisco. L’acquisto della versione premium vale fino all’ultimo centesimo ed incoraggio chiunque si appresti a considerare una formazione o una carriera SEO ad acquistarlo per lavorarci sopra ed imparare. Certo, bisogna essere consapevoli del fatto che i “semafori” non siano indice di nulla o addirittura fuorvianti: vi è sempre la necessità di curare a monte una strategia adeguata, che può aiutare a semplificarsi la vita.

Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?

I miei clienti mi apprezzano per la creatività, la preparazione, la duttilità e la perseveranza: scorrendo il mio portfolio ogni professionista o azienda non può che iniziare ad immaginare quello che sarò in grado di fare per la sua attività. Negli anni ho creato e cambiato faccia ad un numero indefinito di brand, i cui dati parlano da soli. Siti come strumenti di lavoro e progetti SEO con curve in salita: ecco quello che desiderano i miei clienti, sia futuri che presenti!

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