Rudy Gobert: Il gigante della NBA e la sua battaglia contro il Covid-19

Rudy Gobert è un nome familiare per gli appassionati di basket in tutto il mondo. Il centro francese, di 2,16 metri di altezza, gioca per gli Utah Jazz ed è uno dei migliori difensori della NBA. Tuttavia, nel marzo 2020, è diventato famoso per un motivo diverso: è stato il primo giocatore della NBA ad essere positivo al Covid-19.

La notizia della positività di Gobert ha fatto il giro del mondo e ha avuto un impatto significativo sulla NBA e sullo sport in generale. Il 12 marzo 2020, pochi minuti prima del fischio d’inizio della partita tra gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder, la partita è stata improvvisamente cancellata. Inizialmente, non è stato chiaro il motivo della cancellazione, ma presto è emerso che Gobert era risultato positivo al Covid-19.

Gobert, che all’epoca aveva solo sintomi lievi, è stato immediatamente messo in quarantena insieme al compagno di squadra Donovan Mitchell, che ha successivamente anche lui contratto il virus. La notizia della positività di Gobert ha portato alla sospensione della stagione NBA per oltre quattro mesi e ha avuto un impatto duraturo sul mondo dello sport e sulla società in generale.

La positività di Gobert ha anche sollevato importanti questioni etiche e morali, poiché in precedenza si era visto scherzare con i microfoni e toccare intenzionalmente le telecamere durante una conferenza stampa. La sua positività ha portato a una maggiore consapevolezza dell’importanza delle precauzioni contro la diffusione del Covid-19, come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.

Gobert ha anche dimostrato la sua forza come atleta e come individuo durante la sua battaglia contro il virus. Dopo essere stato messo in quarantena, ha lavorato sodo per riprendersi dal Covid-19 e ha fatto un ritorno trionfale alla NBA nel luglio 2020, contribuendo alla vittoria degli Utah Jazz contro i New Orleans Pelicans.

La positività di Rudy Gobert al Covid-19 ha avuto un impatto significativo sulla NBA e sul mondo dello sport. Tuttavia, la sua battaglia contro il virus ha dimostrato la sua forza e il suo impegno, sia come atleta che come individuo. La sua esperienza ha anche sollevato importanti questioni etiche e morali, che sono ancora di attualità oggi.

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